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Giustizia Cenerentola: quando l’ascesa a Principessa?

febbraio 2020

30 anni di missioni, dedizione, battaglie, duro lavoro non hanno minimamente scalfito lo spirito irriverente e fuori dagli schemi di Carmen Pugliese: la PM nativa di Roma, ma ormai bergamasca di adozione, recentemente insignita dell’alta benemerenza civica “Cavicchio Rosa” dal Comune di Ciserano per il suo impegno contro la violenza di genere, si prepara ad andare in pensione, e il suo addio alla Procura non è privo di sassolini da levarsi dalle scarpe. Molte cose sono cambiate in questi anni nella giustizia italiana, e non tutte in meglio. Eccone alcune, insieme ai suoi piani per il futuro.
Dottoressa Pugliese, ma che farà adesso? Non è facile lasciare una carriera impegnativa come la sua…
Non è affatto facile e non sarà facile. Il mestiere del magistrato, come molti altri, non è un semplice lavoro ma una vera e propria missione. Lasciare una carriera simile è come lasciare una persona che si è amata per tutta la vita e che ci ha dato tanto, ma che sappiamo di dover lasciare perché è arrivato il momento di farlo. Proprio pochi giorni fa, indossando la toga per una delle ultime udienze, riflettevo sul fatto che togliermi la toga sarà un po’ come togliermi una seconda pelle. L’importante è che la pelle che sta sotto, al di là dell’età anagrafica, sia giovane di spirito, e questo mi consentirà di dedicarmi finalmente alle mie passioni: i viaggi, la lettura di thriller (De Giovanni, Manzini, Carofiglio, Cornwell, Grisham tra i suoi autori preferiti, ndr), e, sembrerà strano a qualcuno, la vita da casalinga. (Leggi l'intervista completa nel numero di marzo)

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